Come nasce il progetto?
Il progetto nasce attorno a Cà (Chiara) e a tante persone come lei incontrate in questi anni.
Cà è una ragazza solare, con una spiccata fantasia, che ama le avventure epiche, il fantasy e le piace inventare storie in cui lei e i suoi eroi affrontano sfide per salvare il mondo.
A Cà piace relazionarsi con le persone e coinvolgerle nella drammatizzazione delle sue storie: insomma sembrerebbe proprio adatta a diventare un’appassionata di gioco di ruolo. Tuttavia Cà ha una disabilità intellettiva e una difficoltà comunicativa: purtroppo leggere, scrivere, fare calcoli, comunicare attraverso il verbale sono degli elementi base per entrare nel mondo del gioco di ruolo… ma nello stesso tempo sono le fragilità di Cà.
Così, negli anni abbiamo studiato strategie, strumenti e meccaniche di gioco per unire questi due mondi.
Un gioco di ruolo accessibile
Abbiamo così definito come doveva essere un gioco di ruolo (GDR) che permettesse a Cà, e alle altre persone come lei, di poter partecipare al gioco:
• deve appoggiarsi unicamente a immagini e simboli, e non dipendere dalla lingua;
• deve avere poche regole fondamentali;
• deve escludere l’esecuzione di calcoli, affidandosi invece a confronti tra simboli;
• deve avere degli strumenti per supportare la comunicazione e la relazione.
Chi gioca?
Il gioco può essere un ottimo strumento educativo, oltre che di divertimento. Pertanto, la finalità del progetto è quello di portare al tavolo da gioco non solo persone con disabilità, ma anche famiglie, educatori ed insegnanti.
Panoramica
Il progetto si svilupperà attraverso tre attività principali:
1. La comunicazione e la diffusione del gioco, attraverso eventi, sito internet e canali social.
2. Lo sviluppo di ambientazioni e la sperimentazione delle meccaniche di gioco, attraverso l’organizzazione di tavoli di gioco e l’esecuzione di progetti pilota in collaborazione con associazioni, ludoteche, scuole, parrocchie, ecc., raccogliendo di volta in volta il parere di tutti.
3. La formazione per educatori e famiglie in materia di gioco e, soprattutto, del GDR, portando il gioco come caso-studio emblematico.
Il piano di progetto
Attualmente il progetto ha un respiro temporale di 3 anni.
Al termine dei tre anni si vuole arrivare ad avere:
• un Manuale per il Giocatore;
• un Manuale per il Narratore;
• un kit dei materiali essenziali per giocare (scheda del giocatore, dadi speciali, elementi interattivi, ecc.);
• un corso di formazione sul gioco rivolto alle famiglie;
• un corso di formazione sul gioco rivolto ad educatori ed insegnanti.